La riabilitazione post-chirurgica

La riabilitazione post-chirurgica è un percorso di recupero fondamentale per garantire al paziente il massimo ripristino della funzionalità dopo un intervento chirurgico. Si avvale di tecniche e strumenti che il fisioterapista utilizza per ottimizzare il recupero, sia dal punto di vista motorio che funzionale. Il fisioterapista impiega una combinazione di tecniche manuali, mezzi fisici e esercizio terapeutico personalizzato per ogni paziente, con l’obiettivo di ridurre il dolore, migliorare la mobilità e ristabilire la forza.

Strumenti utilizzati nella riabilitazione post-chirurgica

• Tecniche manuali: massoterapia, mobilizzazioni articolari e miofasciali.
• Mezzi fisici: laser, tecar, interix, TENS, ultrasuoni, elettrostimolazioni.
• Esercizio terapeutico: può essere passivo (eseguito dal terapista o con l’ausilio di dispositivi), attivo-assistito (movimento coadiuvato dal fisioterapista) o attivo (eseguito autonomamente dal paziente).

La storia della riabilitazione post-chirurgica

La fisioterapia ha radici antichissime, con Ippocrate e Galeno che già nel 500 a.C. applicavano tecniche manuali e terapie in acqua per trattare i pazienti. Nel corso dei secoli, la fisioterapia si è evoluta parallelamente alla chirurgia, diventando una parte integrante del processo di recupero post-operatorio. All’inizio del XX secolo, si è riconosciuta l’importanza della fisioterapia come supporto fondamentale per massimizzare i benefici degli interventi chirurgici.

Tempi di recupero nella riabilitazione post-operatoria

I tempi di recupero variano in base a diversi fattori:

1. Motivazione del paziente: La volontà di guarire è uno degli elementi principali che influiscono sulla velocità del recupero. Pazienti giovani, sportivi e motivati recuperano generalmente più velocemente rispetto a persone anziane o con condizioni psicologiche debilitanti, come la depressione.

2. Distretto corporeo e tipo di chirurgia: Il tipo di intervento e la parte del corpo coinvolta influenzano notevolmente i tempi di riabilitazione. Ad esempio, la rimozione di un frammento di menisco richiede tempi di recupero inferiori rispetto a una protesi totale del ginocchio.

3. Qualità del percorso fisioterapico: Essere seguiti in un centro specializzato, con personale qualificato e dispositivi tecnologici avanzati, può accelerare il recupero e aumentare le probabilità di successo nel raggiungimento della piena funzionalità.

Fasi della riabilitazione post-chirurgica

Il processo riabilitativo può essere suddiviso in quattro fasi principali:

Prima fase: Riduzione del dolore e controllo dell’infiammazione

In questa fase iniziale, l’obiettivo principale è alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione. Tecniche come il linfodrenaggio, massaggi drenanti e dispositivi fisici come la TENS vengono utilizzati per offrire sollievo. In alcuni casi, anche l’esercizio terapeutico può contribuire a questo scopo, se ben dosato.

Seconda fase: Recupero del range articolare

Con la riduzione del dolore e dell’infiammazione, il fisioterapista si concentra sul recupero della mobilità articolare. Si intensificano le mobilizzazioni e gli esercizi mirati per ampliare il raggio di movimento dell’articolazione interessata.

Terza fase: Recupero della forza e della resistenza

Una volta che l’articolazione ha recuperato gran parte del movimento, si passa al rafforzamento dei muscoli circostanti per garantire stabilità. In questa fase, si introducono esercizi terapeutici attivi, spesso coadiuvati da pesi, elastici o la gravità, per migliorare la forza e la resistenza muscolare.

Quarta fase: Recupero della funzionalità

L’ultima fase si concentra sul recupero completo della funzionalità dell’articolazione. Si utilizzano superfici instabili, palline e dispositivi come la Delos per migliorare la propriocettività e l’equilibrio. Il programma riabilitativo viene personalizzato in base alle esigenze specifiche del paziente e al tipo di intervento subito.

Esempi di riabilitazione post-chirurgica per distretti specifici

Riabilitazione post-chirurgica dell’anca

L’intervento più comune che richiede riabilitazione post-operatoria dell’anca è la protesi dell’articolazione coxo-femorale. Questo intervento è frequente in persone anziane, soprattutto donne, e coinvolge anche fratture del femore o del bacino. Il percorso riabilitativo mira a ristabilire la mobilità e la forza dell’articolazione per garantire una piena funzionalità.

Riabilitazione post-chirurgica della spalla

La spalla, per la sua complessità anatomica e per i molti gradi di movimento che permette, richiede una riabilitazione delicata e ben strutturata. Gli interventi più comuni includono la riparazione della cuffia dei rotatori o lesioni del bicipite. L’uso dell’artroscopia ha reso molti di questi interventi minimamente invasivi, facilitando il recupero.

Riabilitazione post-chirurgica del gomito

Il gomito è considerato una delle articolazioni più difficili da riabilitare. Gli interventi più frequenti riguardano fratture dell’olecrano, del capitello radiale o lesioni muscolari del bicipite e tricipite. Il percorso riabilitativo è spesso lungo e impegnativo, richiedendo attenzione particolare da parte del fisioterapista.

Riabilitazione post-chirurgica del polso

Le fratture più comuni del polso che richiedono riabilitazione sono la frattura di Colles e quella di Goyrand (o Colles inversa). Queste fratture coinvolgono il radio distale e possono presentare deformità significative, rendendo essenziale un percorso riabilitativo mirato per recuperare la mobilità e la forza.

Conclusioni

La riabilitazione post-chirurgica è un passaggio cruciale per il completo recupero del paziente dopo un intervento chirurgico. Grazie all’uso combinato di tecniche manuali, mezzi fisici ed esercizi terapeutici, è possibile ristabilire la funzionalità delle articolazioni e ridurre i tempi di recupero. Rivolgersi a un centro di fisioterapia specializzato e seguire un percorso personalizzato garantisce maggiori probabilità di successo, portando il paziente verso il completo recupero della propria salute fisica.