La tallonite: quali cause e quali soluzioni?
La tallonite è un’infiammazione che colpisce la parte posteriore del piede, più precisamente la zona del tallone; come per tutte le problematiche muscolo-scheletriche sono presenti dei fattori di rischio, vediamo quali sono:
- gli sport dove c’è un impatto con il terreno prolungato per esempio il salto in alto, la corsa, il volley, la danza etc…;
- l’obesità, il peso eccessivo può appiattire la volta plantare aumentando il sovraccarico sulla parte posteriore del piede;
- il piede piatto o al contrario il piede cavo;
- l’età superiore ai 50 anni, sia a causa delle alterazioni morfologiche del piede che per una diminuzione del tessuto connettivo protettivo in questa zona;
- la fibrosi dei tessuti molli sotto il piede, le lesioni o le operazioni al tendine d’Achille;
- la Sindrome di Lyme;
- l’artrite e le patologie reumatiche;
- il sesso femminile, che ha un incidenza maggiore rispetto a quello maschile probabilmente per la tendenza ad indossare scarpe alte con il tacco, strette e con scarso supporto plantare.
I sintomi sono un forte dolore nella zona del tallone, a volte di un piede, ma può presentarsi ad entrambi. Il dolore è più intenso al risveglio e al mattino, mentre si affievolisce durante la giornata; può essere presente anche a riposo ma il contatto con il terreno lo intensifica.
È una condizione patologica molto comune, il dolore può essere sia pulsante che lancinante e, soprattuto al mattino, rende quasi impossibile l’appoggio del tallone con conseguente difficoltà nella deambulazione. Trattare e risolvere i dolori ai talloni è fondamentale perché i piedi sono la base portante del nostro corpo e i principali protagonisti quando siamo in stazione eretta, mentre svolgiamo le innumerevoli attività della vita quotidiana.
A livello anatomico nella parte posteriore del piede troviamo il calcagno che, insieme all’astralago (piccolo osso sottostante l’articolazione della caviglia), funge da fulcro stabilizzante e di sostegno per il piede e, nello stesso tempo, permette il mantenimento dell’equilibrio attraverso dei micro movimenti d’assestamento. Per fare un’accurata diagnosi valuteremo tutte le strutture collegate a questa zona, sia dal punto di vista anatomico che neurodinamico e funzionale.
Tuttavia le cause più comuni del dolore al tallone sono la fascite plantare e l’infiammazione al tendine d’Achille. La fascite plantare è un’infiammazione della fascia che avvolge l’arco plantare del piede e che si estende dalla base del tallone alle dita dei piedi; ci sono condizioni predisponenti a questo problema:
- piedi piatti o, al contrario, troppo arcuati;
- indossare a lungo calzature a pianta stretta e senza supporto plantare;
- obesità.
La tendinite d’Achille è l’infiammazione del tendine d’Achille, un tendine grande e robusto che s’inserisce sulla parte postero-superiore del calcagno. La causa di questa infiammazione è di solito lo stress meccanico al quale viene sottoposto il tendine durante delle attività ad alto carico ( corsa o allenamento intenso ) senza avere preparato il tendine al carico con un allenamento adeguato.
Altre cause possono provocare dolore al tallone, per un approfondimento ti invitiamo a leggere l’articolo:
https://www.fisioterapiaitalia.com/blog/dolore-ai-talloni/
Cosa possiamo fare per prevenire il dolore al tallone:
- indossare calzature con un buon supporto plantare, adatte all’attività fisica da svolgere;
- caricare correttamente le strutture le piede, preparandolo allo sforzo con degli esercizi mirati;
- prima dell’allenamento o della camminata riscaldare i muscoli del piede, magari mobilizzando la fascia plantare con una pallina da tennis;
- allungare i muscoli posteriori del polpaccio dopo l’attività;
- adottare una dieta sana ed equilibrata per evitare peso eccessivo sulle articolazioni degli arti inferiori;
- dormire 7/8 ore la notte.
In caso di dolore acuto è necessario ridurre le attività in carico per permettere alle strutture di recuperare, applicare il ghiaccio 3 volte al giorno per 10 minuti e, se il dolore è intenso, assumere anti-infiammatori non steroidei orali ( in questo caso è sempre meglio consultare il medico per frasi indicare quali FANS sono più indicati ).
In studio, dopo la valutazione, gli strumenti che utilizziamo per migliorare questa problematica sono:
- terapia manuale, per armonizzare il movimento e mobilizzare il piede;
- tecarterapia, per ridurre l’infiammazione tessutale e favorire il recupero;
- Taping per sostenere il piede e ridurre lo stress sulle strutture;
- plantari termoplastici personalizzati per migliorare l’appoggio e sostenere il piede durante il cammino;
- esercizi terapeutici mirati al recupero del carico e della funzionalità del piede e della attività fisica desiderata;
- piano d’esercizi da svolgere a domicilio per mantenere il risultato ottenuto insieme.
Il piede è fondamentale per il movimento, prenditene cura insieme a noi.
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